Lettera aperta: progetto di costituzione Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Termini Imerese

Data protocollo: 18 Aprile 2016

Prot.n. 1224/16

 

 

A TUTTI GLI ISCRITTI NELL’ALBO E NELL’ELENCO SPECIALE

                        LORO SEDI

 

 

 

Oggetto: progetto di costituzione Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Termini Imerese

 

Care Colleghe, Cari Colleghi,

Abbiamo di recente appreso la notizia della costituzione di un comitato per la raccolta delle firme tesa ad istituire nella Circoscrizione del Tribunale di Termini Imerese un ODCEC separato da quello attuale.

Tale iniziativa e' legittima in quanto il D.Lgs 139 assegna come dimensione ordinaria degli ODCEC quella delle Circoscrizioni dei Tribunali. Il nostro Ordine era, infatti, l'unico in Sicilia e tra i pochi in Italia a comprendere due Circoscrizioni.

L'istituzione del suddetto comitato potrebbe sembrare rispondente, quindi, alla legittima ambizione dei colleghi promotori acche' l'ODCEC di Palermo e Termini Imerese venga portato ad una dimensione territoriale che si potrebbe definire "naturale".

A nostro parere, però, tale progetto di divisione si pone in controtendenza con la logica che ha portato negli ultimi anni all’accorpamento di tutte le altre istituzioni pubbliche e associative. Banca d’Italia, Camere di Commercio, Confindustria sono solo alcuni esempi di istituzioni che, volendo razionalizzare i costi di funzionamento incrementando o mantenendo inalterati i servizi, hanno acquisito dimensioni ultra provinciali. La stessa soppressione delle Provincie regionali va in questa direzione.

Riteniamo, infatti, che moltiplicare sedi, dipendenti, strutture, può generare teorici benefici solo per alcuni, ma si tradurrà in disagi per la maggioranza dei commercialisti del nostro territorio. Non a caso, in maniera lungimirante, i nostri predecessori hanno voluto accorpare le due Circoscrizioni di Tribunale in un unico organismo. L’Ordine, essendo un ente pubblico, ha l’obbligo di rispettare una serie di norme (trasparenza, anticorruzione, contabilità pubblica) di notevole complessità che, senza un’adeguata struttura organizzativa, possono essere difficilmente assolte. Non a caso, gli Ordini di piccola dimensione scontano notevoli difficoltà gestionali.

Inoltre, il legame con il Tribunale ha rilevanza solo per i colleghi che operano nell’ambito della materia giudiziaria. Non a caso, lo scorso anno gli iscritti con domicilio professionale ricadente nei comuni transitati al Tribunale di Termini Imerese (ad esempio i colleghi di Bagheria e dintorni) hanno dovuto optare per quale Albo dei CTU e periti del Tribunale iscriversi.

Ma per la maggioranza dei colleghi, che operano in campo fiscale, societario, tributario, del lavoro, degli enti locali e di tutte le altre aree professionali, la dimensione legata alla Circoscrizione del Tribunale non ha alcun senso. Infatti, le istituzioni di riferimento (Agenzia Entrate, INPS, INAIL, Camera di Commercio, Commissione Tributaria ecc. ecc.) hanno una dimensione provinciale o sovra provinciale.

Nei confronti di queste istituzioni, la voce unitaria dei commercialisti della provincia ha un peso ben maggiore di quella che potrebbero avere due voci, magari dissonanti, che non rappresentino in maniera univoca gli interessi della nostra categoria. Non a caso, in occasione dei problemi generati ai colleghi delle Madonie dal crollo del viadotto autostradale, abbiamo potuto ottenere ascolto da parte di queste istituzioni, con ripristino di alcuni servizi sul territorio che erano stati soppressi.

Alla luce di quanto sopra, desideriamo rappresentare a tutti voi quali siano i motivi che ci fanno ritenere il progetto di scissione inopportuno e potenzialmente dannoso per tutti i colleghi iscritti.

1) Contributo annuale. Come e' noto il contributo che annualmente ogni iscritto versa e' costituito da due parti: la prima, destinata al Consiglio Nazionale, e' fissata dal bilancio di previsione dello stesso. La seconda viene stabilita anno per anno in occasione del bilancio di previsione dell'ODCEC. In questi anni, grazie ad una significativa azione di spending review, abbiamo potuto ridurre tale quota a favore di tutti gli iscritti portandola ad Euro 330,00 Inoltre, per venire incontro ai colleghi più giovani, l'abbiamo azzerata per gli iscritti fino a 35 anni. Addirittura, per i colleghi fino a 31 anni, l'Ordine si e' fatto carico per loro anche della quota in favore del CNDCEC. Appare evidente che, essendo la struttura dei costi dell’ordine prevalentemente fissa (personale e sede) la riduzione del numero degli iscritti conseguente alla eventuale separazione determinerà il necessario ripristino di contributi maggiori, con eliminazione di ogni agevolazione. Ciò sarà ancor più grave per i circa 350 colleghi che ricadranno nel territorio termitano. Infatti, anche se venisse assunto un solo dipendente e si ottenesse, come prospettato, una sede a titolo gratuito, i costi di funzionamento (software tenuta albo, software amministrazione trasparente, contabilità, legale per pareri su disciplina, ingegnere per sicurezza sul lavoro, medico competente, cancelleria, internet, telefono) sarebbero tali da rendere necessaria una quota simile a quella degli ordini di pari dimensione, che è maggiore della nostra.

2) Formazione FPC. In questi anni abbiamo svolto un intenso lavoro teso a offrire ai colleghi il maggior numero possibile di eventi e di renderli gratuiti. Grazie a tale impegno oggi il nostro Ordine, insieme alla Fondazione Bianchini, si pone ai primi posti in Italia per numero di eventi formativi (circa uno ogni 3 giorni) di cui oltre il 90% sono gratuiti. La disponibilità della sala presso la sede e il volontario impegno gratuito di tanti colleghi ha consentito di raggiungere questo risultato. Abbiamo, inoltre, incrementato le videoconferenze e messo a disposizione di tutti gli iscritti, a titolo gratuito, la piattaforma Datev Koinos che consente di conseguire fino a 15 crediti formativi. E' noto, invece, che gli Ordini territoriali più piccoli riescono ad offrire un numero molto limitato di eventi, spesso dovendo farli a pagamento. Inoltre, appare opportuno sottolineare che e' stato realizzato un percorso formativo di preparazione per i tirocinanti che e' tra i più completi d'Italia, mentre in molti Ordini i giovani sono costretti a far ricorso a corsi privati a pagamento. Ai tirocinanti abbiamo, tra l’altro, consentito di maturare il tirocinio già durante il corso di studi, grazie ad una convenzione con l’Università di Palermo.

3) Servizi agli iscritti. In questi anni abbiamo cercato di incrementare i servizi gratuiti per i colleghi. Solo a titolo esemplificativo, desideriamo ricordare: la disponibilità gratuita della sala riunioni e della sala lavoro (utilizzata prevalentemente dai colleghi fuori sede), lo sportello di Riscossione Sicilia, le due newsletter gratuite (Fiscal  Focus ed Edotto) di valore unitario superiore alla quota annuale a cui si aggiungerà dal prossimo mese quella di Giuffrè, l'incremento degli orari di ricevimento, il wifi gratuito presso la sede, il massimario della giustizia tributaria, l’assistenza al programma Garanzia Giovani, il volume gratuito sul nuovo processo tributario di Euroconference per tutti gli iscritti, il protocollo con l’Ufficio Tributi del Comune di Palermo, la convenzione per le fatture elettroniche gratuite,. Appare evidente che molti di questi servizi non possono essere offerti, quanto meno gratuitamente, da ODCEC più piccoli. Pertanto, si avrà una riduzione del livello dei servizi per tutti.

4) Esigenze territoriali. In questi anni, venendo incontro alle esigenze manifestateci di volta in volta abbiamo cercato di dare risposta alle esigenze dei colleghi della provincia, effettuando tra l’altro riunioni itineranti del Consiglio dell’Ordine e della Conferenza regionale degli ODCEC della Sicilia. Si è già accennato all'intervento effettuato nei confronti di Agenzia delle Entrate, INPS e Riscossione Sicilia in occasione dell’interruzione autostradale, al fine di riaprire gli sportelli nelle Madonie. Vogliamo ricordare tra l’altro le iniziative sulle ZFU realizzate proprio a Termini Imerese e a Bagheria.

Care Colleghe, Cari Colleghi

Abbiamo voluto rappresentarvi quanto sopra in quanto il nostro ruolo ci porta a dover essere preoccupati delle possibili conseguenze derivanti dalla prospettata separazione. Riteniamo, infatti, che ne deriverà un peggioramento delle condizioni di fruizione sia per gli iscritti dell’area ricadente nella circoscrizione del Tribunale di Termini Imerese, sia per tutti gli altri.

L’unità della categoria è un valore che ci rende più forti. Riteniamo che tale valore debba essere perseguito in tutte le forme, sia a livello nazionale che regionale e territoriale. Solo essendo uniti si possono rappresentare le istanze a tutti coloro che determinano le effettive condizioni del nostro lavoro (istituzioni legislative, Governo, amministrazioni periferiche).

Auspichiamo, pertanto, che si possa trovare una soluzione che, pur venendo incontro alle richieste dei singoli territori, mantenga l’unità provinciale che ci ha reso, in questi anni, uno tra i maggiori Ordini italiani.

Siamo favorevoli a partecipare a incontri di ascolto del territorio, come già in passato abbiamo più volte fatto. A tal proposito, vi informiamo che il primo di questi incontri sarà realizzato a Corleone.

In ogni caso, accettiamo fin dora quella che sarà la volontà della maggioranza dei colleghi, ponendo in essere tutte le attività istituzionali conseguenti.

Con viva cordialità    

Il Consiglio ed i Revisori dell’Ordine